Prendiamo il Toro per le corna

Proprio mentre eravamo tutti pronti a mettere alla gogna il Milan, quest'ultimo, pur non senza fatica, torna dall'Olimpico di Torino col bottino pieno. È una partita in crescendo, culminata con un gol di Pato, ma suo solo per le statistiche. Infatti il merito della rete è tutto di Gilardino, che Ancelotti aveva, già da qualche minuto, deciso di rimpiazzare con Paloschi. Il biellese si divincola in area tra Fontana e un difensore, scaricando un diagonale rasoterra destinato a finire in porta, e facendo così cambiare idea al mister, che decide di lasciarlo in campo anche nell'ultimo scampolo di partita. Pato, per evitare qualunque evenienza infausta, la butta dentro sotto porta, e manda al capolinea quel pallone troppo lento a varcare la soglia della linea di porta. Naturalmente le solite pecche relative alla lentezza e alla prevedibilità del gioco restano, così come la fase d'attacco così stucchevolmente centrale. Però, come diceva qualche giorno fa il buon Gattuso, "è meglio giocare male e vincere, che giocare bene come con la Roma, e perdere". Mai parole sono state più sagge, e tempisticamente azzeccate. Questo Milan, infatti, non dà più spettacolo, ma regala spesso sbadigli. Per la Champions servono punti, e se questi arrivano senza il bel gioco, pazienza. Pensiamo a portare più fieno possibile in cascina, possibilmente più di quanto faccia la Fiorentina, sempre quarta, da sola. Speriamo dunque in un raccolto meno magro di quello che gli eventi lasciano prevedere.

Nicola Piras

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