Sfogo

Giano Bifronte ha colpito ancora. Un Milan a due facce intasca l'ennesimo pareggio in casa propria, contornato da numerosi fischi. Questo perché, se da un lato la squadra in Champions dà anche l'anima, dall'altro dà prova di non tenere affatto al torneo del proprio Paese. E i tifosi se ne sono accorti. La squadra è letteralmente bollita, e si fa fatica a trovare un uomo da salvare. Ancelotti fa un turnover esasperato pur sapendo di non poterlo fare, per mancanza di panchina. I titolari, tra cui Oddo e Seedorf rasentano il comico, l'uno per i cross osceni, l'altro per la corsa a dir poco moviolistica. Gourcuff manda il padre a lagnarsi in via Turati per far sì che il figlio giochi di più, non chiedendosi peraltro il perché dello scarso impiego; Gilardino viene giustificato dai media tirando in ballo la sua imminente paternità, non ricordando però che Gilardino è in questa condizione da un biennio abbondante!

Una
Lazio tutt'altro che irresistibile torna a Roma contenta, col suo punticino facile facile, che sarebbero tre, se De Silvestri non avesse atterrato Kaladze in area di rigore (rigore poi segnato da Oddo). Questo dovrebbe far riflettere la società e la dirigenza: appare inutile portare il contratto di Kakà a 12 milioni nel 2013, quando è evidente che Ricardo da solo non può risolvere i problemi di una squadra logora, tantomeno può provare piacere nel giocare in una compagine senza ambizioni. A questo punto è lecito attendersi qualunque cosa contro l'Arsenal.

Nicola Piras

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