Toppato!

"Toppato" è un verbo che ha valenza sia da attivo che da passivo.
Da attivo lo potremmo usare per coniare questa frase: " il
Milan ha toppato"; da passivo potremmo dire: "il Milan viene toppato". Infatti, se è vero che il Diavolo ha letteralmente toppato, fallendo miseramente l'obiettivo di arrivare al 4° posto in campionato, e garantendosi così una bella stagione fuori dall'Europa che conta, è altresì vero che lo stesso Milan verrà a sua volta toppato (con il badge della UEFA Cup però, e non con la tanto amata toppa della Champions League!). Complimenti alla Fiorentina, che con la splendida rovesciata di Osvaldo, si garantisce un posto ai preliminari. Biasimi invece per la superficialità della squadra rossonera quest'anno (in campionato, s'intende) e per la dirigenza, buona a parlare ed incantare i tifosi, ma capace, nei fatti, di ben poche cose sul piano del mercato.
La netta vittoria (4-1) contro l'
Udinese di Marino (in gol Pato, Inzaghi, Cafu e Seedorf) serve solo a far svagare i paganti di S.Siro, quasi come fosse l'ultimo giorno di scuola, in cui non c'è lezione, né compiti, e ci si perde in patetici saluti pre-vacanza. Però un po' d'amaro resta, perché, vacanze a parte, il Milan sa già di essere stato bocciato. Anzi, toppato.

Nicola Piras

Vedi Napoli ...e poi muori!

Se è vero che i proverbi hanno un fondo di verità, e che la scaramanzia è, almeno in parte, radicata in qualcosa di reale e concreto, il Milan ha ben poco di cui rallegrarsi. Il famoso detto "vedi Napoli e poi muori" non è mai stato così riscontrabile nei fatti, poiché dopo aver visto la città partenopea, la squadra meneghina (così come suoi sogni relativi alla partecipazione alla Champions League 2008/2009) è morto. Morto nel gioco, morto nella dignità, morto nelle aspettative.
Tre gol (Hamsik, Domizzi su rigore, per fallaccio in area di Nesta e Garics), edulcorati solo in parte dalla segnatura di Seedorf, hanno decretato il decesso di una squadra ormai vecchia (a svecchiarla ci ha pensato la dirigenza, rinnovando i contratti di Maldini e Favalli!), stanca, forse sazia.
Ma, se a tutto questo aggiungiamo che, a detta di molti, alcune tonalità cromatiche (ad esempio il viola), portano sfortuna, allora dobbiamo davvero metterci le mani nei capelli... A proposito, nessuno sa di che colore è la maglia della Fiorentina?

Nicola Piras

Ti te dominet, Milan!

In barba alle dichiarazioni pre-derby dei signori Materazzi e Mancini, il Milan ha zittito entrambi con una prestazione maiuscola, senza sbavature. Diciamo che, nel momento di salvare la faccia, e di rovinare la festa ai cugini, il Milan si è fatto trovare pronto. Prontissimo (2-1: Inzaghi e Kakà, vanificano la punizione di Cruz).
Ma procediamo con ordine...

Dicevamo di
Materazzi, il quale, essendo notoriamente sportivo e dotato di spiccato fair play, ha ben pensato di rilasciare questa dichiarazione: "Il Milan? Spero non vada in Champions".

Naturalmente,
Roberto Mancini, con sogghigno annesso, ha scelto di "seguire" il centrale difensivo nerazzurro, aggiungendo che "non è importante il derby, ma piuttosto il match col Siena".

Ore c'è da chiedersi quale sia lo stato psicologico di
Materazzi, che oltre a non poter godere di una disfatta del Milan (che, per giunta, ora è virtualmente in Champions) non può neppure festeggiare lo scudetto in casa del Diavolo. E Mancini, come avrà valutato quella vana coreografia scudettata che, visto il risultato, è servita solo a colorare una curva? Avrà detto la verità affermando che la partita chiave è col Siena? I dubbi restano.

Ad ogni modo, vincere un derby così, con un
SuperPippo in forma strepitosa, e un Kakà con un destro preciso come un bisturi, fa piacere. Battere i probabili campioni d'Italia, e zittirne le esternazioni da bar, è appagante, eccome. Anche in una stagione nera, come la nostra, si può trovare una lunga schiera di sorrisi.
Per vedere musi lunghi, invece, citofonare a
Materazzi o Mancini.

Nicola Piras