Sognando Beckham...

Citando il titolo di una pellicola inglese di qualche anno fa (sognando Beckham, per l'appunto), possiamo dire che questo Milan è sempre più galattico (e non a caso David, tra galacticos di Madrid e Galaxy, è proprio a tema astronomico).
Tralasciando le battute di spirito, c'è da considerare che l'inglese, così come Ronaldinho, è, oltre che un calciatore dal talento indiscusso, anche riempitivo delle casse della società in cui milita. Al Milan farà senz'altro bene a livello di immagine e di entrate, e, si spera, anche a livello di gioco.
Ancelotti ha già espresso il suo entusiasmo nell'allenare un campione del calibro di Beckham, e i tifosi vocianti sui forum, sembrano avere lo scetticismo ai minimi storici, segno che la questione "Spice Boy" intriga, eccome.
Viene da rammaricarsi al pensiero che sarà a Milanello solamente da gennaio a fine campionato, ma se sarà, come si suol dire, "breve ma intensa", la ricorderemo con estremo piacere e gratitudine. Aspettando che il giocatore arrivi dagli Stati Uniti, godiamoci quello che già abbiamo, ed è tanto: il nuovo - Ronaldinho - sempre più convincente, e il vecchio - Inzaghi - sempre pronto a dare il suo contributo, anche se l'età gli impone un part-time pressoché obbligato. Ma lui sorride, ringrazia società e tifosi, e segna. Demolendo, peraltro, col Gaucho, un'ottima Sampdoria nell'ultimo turno di campionato. Stasera c'è l'Heerenveen da battere in UEFA.
Tifiamo e incrociamo le dita.

Nicola Piras

Altalena

Milan su, Milan giù. Vince il derby con autorità, spegnendo la prima della classe, poi cade nella trappola di un pareggio sterile. Uno zero a zero contro l'ultima della classe, il Cagliari; un pareggio che strappa tutte quelle pagine di quotidiani nelle quali si parlava di rinascita, di scudetto, di ritrovamenti, e di continuità. L'unica cosa di continuo è la discontinuità.
E, trascurando il lieve gioco di parole, la questione diventa preoccupante.
Stavolta Kakà e Inzaghi non ci hanno portato in alto come nell'aprile scorso (3-1 n.d.r.). Stavolta c'erano "il figliol prodigo" Shevchenko (che aveva ben figurato contro lo Zurigo, segnando, peraltro, la rete del definitivo vantaggio rossonero in terra elvetica) e Ronaldinho, i cui nomi dovrebbero essere una garanzia, e che invece...
La verità è che il Milan attuale sembra il Real Madrid di qualche anno fa: tanti gioielli che, insieme, però, smettono di brillare. Speriamo che il paragone sia di buon auspicio (il Real la Liga la vinceva comunque)...
In attesa della sosta per le Nazionali, impegnate nelle qualificazioni a Sudafrica 2010, vediamo come si comporterà la compagine di Ancelotti al cospetto del KF Tirana.

Nicola Piras