Facendo i conti...

La fine dell'anno è sempre tempo di bilanci. Il nostro, quello rossonero, si chiude con una sconfitta patita nel derby, per via di un portiere non irresistibile, con l'aggiunta di qualche errore del direttore di gara (Morganti, n.d.r.). Ma se guardiamo ai dodici mesi, possiamo stilare un bilancio più che positivo: una Champions League vinta col morale di chi si vuole riscattare da uno scandalo che ha mandato in metastasi il calcio, accompagnata da una Supercoppa Europea (seppur orfana di Antonio Puerta), nonché dal Mondiale per Club. Un derby perso non ci toglierà il sonno, ne sono certo, ma ora dobbiamo sperare in una svolta, per raddrizzare questo campionato difficile come una scalata. Pato arriverà, Ronaldo non si sa. Aggrappiamoci ancora una volta ad Inzaghi e Gilardino, sperando che Galliani voglia intraprendere la strada degli acquisti. Possiamo farcela! In fondo abbiamo vinto più di chiunque al Mondo. Guai a dimenticarsene!

Nicola Piras

Prima di iniziare, un po' di storia (da acmilan.com)

La prima sede viene stabilita presso la Fiaschetteria Toscana di Via Berchet a Milano, nel 1899. Da quel momento ha inizio la gloriosa storia del Milan, che ha scritto memorabili pagine di storia calcistica, diventando - soprattutto negli ultimi quindici anni - uno dei club più forti e famosi nel mondo.

Il passato rossonero è ormai leggenda, come sono leggendari gli uomini che hanno contribuito a scriverlo: presidenti, allenatori e calciatori. Nomi di importanti personalità sportive si sono imposti nel corso della storia milanista, dall’inglese Alfred Edwards, che due anni dopo la fondazione ha conquistato il primo “scudetto” rossonero a Silvio Berlusconi, il presidente che ha vinto di più. Vittorie di immenso prestigio, ottenute in ogni parte del mondo testimoniano la forza e l’organizzazione di un gruppo senza eguali.

Una grande società si riconosce dalle strategie attuate e dalla scelta degli uomini-guida, tra i quali giocano un ruolo determinante gli allenatori; la storia dei successi del Milan è legata anche alle sue panchine. Qui si sono seduti i più grandi tecnici del calcio italiano, come Gipo Viani, Nereo Rocco e Nils Liedholm, i maestri degli anni Sessanta, dai quali Arrigo Sacchi e Fabio Capello hanno raccolto l’eredità, basando la propria filosofia tattica e strategica su un calcio moderno, brillante e spettacolare.

Negli anni della gestione Berlusconi, Sacchi e Capello hanno vinto e trionfato, regalando stupende emozioni. Con Sacchi, il Milan ha vinto in quattro stagioni uno scudetto, due Coppe dei Campioni, due Supercoppe Europee e due Coppe intercontinentali consecutive; con Capello, quattro scudetti, una Supercoppa Europea e una Coppa dei Campioni, in cinque stagioni. Negli anni più recenti, dopo lo scudetto conquistato alla sua prima stagione in rossonero da Alberto Zaccheroni e la breve parentesi del tecnico turco Fatih Terim, la guida della squadra è passata a Carlo Ancelotti: il gradito ritorno di uno degli “invincibili” nella grande famiglia rossonera.

www.acmilan.com