Un 1-2 da applausi...

L' effigie di un Paolo Maldini sarcastico, che ironicamente applaude il pubblico fischiante di San Siro è l'emblema di questo Milan. Un Milan che perde, ma che non accetta che glielo si faccia notare. Ennesima caduta, stavolta per mano di un'Atalanta concreta e spavalda. Il Capitano opina che questa squadra ha comunque vinto tanto, e glielo riconosciamo. Ma la casacca numero tre è un calciatore, non un tifoso. Maldini è un uomo ricco, e questo anche grazie ai soldi spesi da noi tifosi. Maldini, plurimilionario, prima di applaudire con sdegno, dovrebbe rendersi conto che noi facciamo sacrifici per andare a vedere loro giocare (anche se giocare mi pare un eufemismo) e perdere contro chiunque: dall'Empoli, all'Atalanta stessa. Applaudisse ai suoi compagni, anziché a noi. Perché noi, fino a prova contraria, in tutto questo, siamo soltanto parte lesa. Fischiamo perché vorremmo di più dalla squadra che più di tutte ha vinto nel Mondo. E in Italia non riesce a sconfiggere compagini di rango realmente inferiore. Non neghiamo il nostro sostegno, ma vorremmo che la squadra lo meritasse. Allo stato attuale delle cose, però, i nostri applausi non sono esigibili, perché manca il giusto impegno. Un impegno da Milan.

Nicola Piras

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