Buona la prima

"Buona la prima" è una affermazione dal duplice significato. Da un lato, la prima partita giocata in Uefa, è stata buona, almeno nel risultato (3-1 allo Zurigo); dall'altro bisogna prendere atto che, quella di ieri, è stata la prima partita ufficiale vinta dal Milan dall'inizio di questa stagione. Senza dubbio rappresenta un bel segnale, ma perdere col Bologna in casa, e col Genoa in trasferta, rende quasi velleitario ogni tentativo di sperare in uno scudetto che manca ormai da 5 anni.
Anche il discorso Uefa, etichettabile come positivo, lascia però aperte alcune questioni. Basti pensare che l'avversario era tutt'altro che irresistibile, e basti pensare che la formazione svizzera ha siglato due gol (uno annullato) a S.Siro.
Questo rende palese, se già non lo fosse abbastanza, l'inadeguatezza della fase difensiva, in particolar modo la carenza di un portiere. Del reparto arretrato si salvano l'ottimo Antonini e il rispolverato Jankulovski (gol per lui allo scadere della prima frazione), entrambi in vena di spingere, ma di rientrare a difendere all'occorrenza.
Bene Ambrosini e Flamini, da rivedere gli statici Seedorf e Ronaldinho; promosso Pato per il gol al 57', ma incostante nel rendimento, anche nella stessa partita. Bene Borriello, tonico, volenteroso e propositivo; sigla la terza rete al 74'.
Anonimo Shevchenko, ma probabilmente per una carenza fisico-atletica; lo stesso dicasi per Dinho. Entrambi sono senz'altro destinati ad apportare maggiore apporto alle fortune del Milan nelle partite a seguire.
Sul portiere Dida è meglio non proferire verbo...
Ad ogni modo conviene gioire per questa vittoria, considerando le defezioni di Nesta, Pirlo e Gattuso, e l'affaticamento di Zambrotta e Maldini. Speriamo di aver terminato la salita, e di intraprendere, finalmente, una lunga discesa.
Sarà con la Lazio di Zárate
che ne avremo la conferma?

Nicola Piras

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